Nel 2005 il Dott Stefano Negrini e il Tecnico Ortopedico Sig. Gianfranco Marchini hanno inventato il primo corsetto super rigido, il corsetto Sforzesco, per curare la scoliosi. Nato con l’idea di sostituire il gesso nei casi gravi di scoliosi, il corsetto Sforzesco ha dimostrato rapidamente di essere estremamente efficace. I primi confronti sono stai fatti con il corsetto Lionese, dal quale è derivato, e sono stati nettamente a favore del corsetto Sforzesco in termini di correzione immediata. Poi, la sfida è diventata più ambiziosa, e il corsetto Sforzesco è stato confrontato con il gesso di Risser, fino a quel momento considerato il più efficace strumento per curare la scoliosi in maniera conservativa. Il risultato è stato un pareggio, ma il corsetto Sforzesco ha mantenuto un migliore assetto della schiena vista di profilo, e questo aspetto è fondamentale in un approccio moderno e aggiornato alla scoliosi idiopatica. Inoltre, ottenere con un corsetto risultati equivalenti a quelli del gesso rappresenta un significativo progresso nel trattamento della scoliosi: a parità di efficacia, infatti, il corsetto Sforzesco garantisce una maggiore qualità di vita, potendo essere rimosso tutti i giorni per una doccia e per un cambio maglietta, e non richiedendo il ricovero ospedaliero.
L’idea del corsetto Sforzesco è relativamente semplice: unire a una struttura piuttosto simmetrica dell’involucro, che lo rende pressoché invisibile sotto i vestiti, una marcata rigidità. Queste sono state le armi vincenti del corsetto Sforzesco, che hanno permesso eccellenti risultati terapeutici. Tale strumento, infatti, ha permesso notevoli miglioramenti anche in curve gravi, oltre i 50° Cobb, in un gruppo di giovani pazienti ai quali era stato proposto l’intervento chirurgico ma che non erano interessati a sottoporsi ad una soluzione così impegnativa. Attualmente, è l’unico corsetto al mondo per il quale siano stati pubblicati i dati di efficacia in scoliosi già gravi e chirurgiche.
Per questi motivi il corsetto Sforzesco è rivoluzionario, per aver aperto una nuova e più moderna strada per curare la scoliosi, dove per moderna intendo più efficace e più orientata al paziente e alla sua qualità di vita. E la bontà dei risultati è documentata anche dai tentativi che sono stati fatti recentemente di sviluppare nuovi corsetti sulla falsa riga del corsetto Sforzesco. Esempio di questi tentativi è rappresentato dal corsetto ART, sviluppato a Lione dal Dott. de Mauroy, mescolando l’idea della super rigidità del corsetto Sforzesco con l’asimmetria del corsetto Cheneau. Il nuovo corsetto ottenuto ha mostrato risultati simili a quello del corsetto Sforzesco in curve tra in 40 il 60° Cobb.
Attualmente il corsetto Sforzesco sta vivendo una nuova evoluzione. Si sta lavorando al miglioramento del comfort utilizzando diversi materiali nella sua realizzazione. Alla plastica super-rigida che sostiene e corregge il tronco viene abbinata una gomma morbida per ricoprire i fianchi e il bacino. Questo permette di mantenere gli stessi standard di efficacia mentre si migliora ulteriormente la vestibilità e si rende lo strumento più confortevole. Un’ulteriore variante consiste nel lasciare completamente liberi i fianchi, eliminando del tutto il materiale rigido. Quest’ultima soluzione, tuttavia, non può essere applicata in tutti i pazienti, ma solo in casi selezionati.
Nel complesso, il corsetto Sforzesco si sta dimostrando uno strumento efficace, e soprattutto rimane costantemente aggiornato e attuale grazie alla significativa serie di modifiche e migliorie alle quali è continuamente sottoposto.