Per lombalgia (nome scientifico del mal di schiena) si intende un dolore alla parte bassa della schiena dalle ultime coste fino ai glutei che può eventualmente interessare la parte posteriore delle gambe fino alle ginocchia. Come già riportato in questo sito il dolore alla colonna lombare è un’evenienza molto frequente, tanto che più o meno tutti nella vita sperimentano il mal di schiena almeno una volta. Nella maggior parte dei casi non si saranno conseguenze rilevanti, e nell’arco di pochi giorni si potrà tornare a una vita assolutamente normale. In una piccola percentuale dei casi però la sintomatologia dolorosa non si risolve rapidamente e tende a persistere.
Quando il dolore non si risolve dobbiamo pensare a qualcosa di grave?
No! La mancata risoluzione spontanea del dolore non è il segno di un problema grave. Spesso dipende da fattori fisici come una condizione generale non particolarmente brillante legata ad una carente o nulla attività sportiva, un sovrappeso importante, il fumo di sigaretta. Altre possibili cause possono essere psicologiche, come una forte preoccupazione per il proprio stato di salute, oppure legate a fattori sociali come ad esempio eccesso o mancanza di attenzioni da parte del partner, o ancora dalla possibilità di percepire qualche forma di indennizzo economico.
Possono esserci cause organiche importanti?
E’ realmente eccezionale, anche se non impossibile che la lombalgia sia il segno di una patologia grave. Una semplice visita è generalmente in grado di identificare le situazioni a rischio nelle quale è opportuno fare approfondimenti specifici.
Una volta escluse le cause gravi quale può essere l’origine del mal di schiena?
Solo nel 20% dei casi è possibile individuare una causa specifica di lombalgia. Di cosa si tratta? Si tratta dei casi di sciatica da ernia del disco, stenosi del canale vertebrale, scoliosi dolorosa dell’adulto, della spondilolistesi e delle spondiloartrite. Ognuna di esse ha sintomi e segni ben precisi che indirizzano la diagnosi, che viene poi confermata attraverso la radiografia, la risonanza magnetica o gli esami del sangue. Ma nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile individuare una causa specifica. Per questo di parla di lombalgia comune o lombalgia aspecifica.
Questo significa che i dottori non sanno fare la diagnosi?
No, non significa che i dottori non sanno fare la diagnosi! Significa che la diagnosi è proprio nella parola “lombalgia”. Lombalgia infatti oltre a descrivere il sintomo (è il termine medico per dire “mal di schiena”), descrive anche questa patologia. Questo concetto è ben codificato nelle linee guida italiane per la lombalgia così come lo è nelle linee guida internazionali. Bisogna quindi accettare il fatto che non è quasi mai identificabile la causa, ma questo in realtà non impedisce di effettuare un adeguato trattamento.
Come si classifica la lombalgia?
Si classifica in base alla durata. Se dura meno di un mese è definita lombalgia acuta, se dura più di 3-6 mesi lombalgia cronica, se ha una durata intermedia tra queste lombalgia subacuta. La durata non è l’unica differenza: nell’acuta il problema è prevalentemente fisico, nella cronica ci sono anche i fattori bio-psico-sociali descritti sopra,