La scoliosi è definita come una deformità tridimensionale del tronco e della colonna vertebrale. Fino ad oggi siamo stati abituati soprattutto in due dimensioni, quelle della radiografia, ma questo rende solo parzialmente il problema. La curva o le curve visibili sulla radiografia infatti, sono solo uno degli elementi che identificano e caratterizzano la scoliosi. La scoliosi infatti deforma il tronco in tutti e 3 i piani dello spazio, e per questo motivo negli ultimi anni sono state sviluppate alcune classificazioni più moderne e più complete basate proprio su questi aspetti. Come viene evidenziato dal nostro articolo, uscito proprio qualche giorno fa, le classificazioni tridimensionali per la scoliosi non sono ancora sufficientemente sviluppate e mature per poterci dare un quadro completo del problema. Rappresentano tuttavia un tentativo di andare oltre, di guardare al futuro, e questo non potrà che farci migliorare l’approccio dal punto di vista terapeutico, che si tratti di esercizi, di corsetti o di chirurgia. Negli anni quaranta e cinquanta, i primi approcci moderni con corsetto Milwaukee e con l’intervento secondo Harrington hanno portato a significativi risultati soprattutto in termini di miglioramento della radiografia. Nel tempo però, questi risultati sono stati parzialmente inficiati dalla perdita dell’equilibrio complessivo della schiena, dovuta alla “bidimensionalità” di quegli approcci. Da quasi vent’anni la chirurgia ha modificato i principi della propria azione, grazie ad una migliore comprensione della tridimensionalità della scoliosi. E da altrettanto tempo esistono corsetti, come lo Cheneau e lo Sforzesco che applicano principi tridimensionali nella correzione. Un grande passo avanti!!
Ma non bisogna accontentarsi, dobbiamo ancora imparare molto, e per questo lo sviluppo di una classificazione “scoliosi-3d” sarebbe di estrema utilità. Nell’articolo citato sia fa il punto della situazione su questo tipo di approccio al problema. Alcuni autori hanno provato a ragionare in modo più complesso sul problema scoliosi, e per ora le varie classificazioni hanno dei punti comuni, che potrebbero rappresentare le basi per futuri sviluppi condivisi.